giovedì 9 giugno 2011

Due

Guardammo a lungo, nella stessa direzione, oltre l’ombra creata dal sole sulle nostre sagome, oltre il confine del visto e del visibile, oltre ….
Provai a distendermi per respirarti accanto e tu facesti spazio alla mia esuberanza. Così restammo immobili ad osservare il tempo che fa ruotare le stagioni; che brucia e che rigenera al canto della vita.
Nessun suono se non quello che fa il vento quando sciama, trascinando i profumi ed i pollini in un turbinio di … casualità organizzata. In quel silenzio non convenzionale parlai al tuo cuore per raccontare delle gocce di brina che scivolano lungo il fusto sino a giungere a terra e dei riflessi ambrati dell’alba che scaldano e trasformano le nuvole in mostri o angeli ribelli ...
Poi, aspettai sera, quando la luce piega le forme e le ombre vanno a dormire: solamente allora ti sfiorai l’estremità tremanti ed un brivido scosse le fronde emettendo un fruscìo complice.
Non vidi il tuo sguardo nel nero infinito. Una stella sfumò la sua parabola indecisa sul velo che copre la natura. Pensai a noi due, ancora, sentinelle della notte ...

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