sabato 22 maggio 2010

Chi comanda è il cuore

Chi comanda è il cuore..!
L’affermazione si arroga il ruolo di depositaria di verità assoluta, inconfutabile.
Il cuore.
Varie le correnti di pensiero: in tanti credono che la supremazia spetti al cervello, l’organo supremo da cui ogni azione importante si muove. Da cui nasce il pensiero che così concepito distingue l’uomo dal non-uomo. Capace di costruire idee e di tramandare la storia. Stendardo.
Menzogne! Illusioni o forse incomprensibili errori.
Chi comanda è il cuore!
Chi crede di poter sfidare quest’affermazione provi ad intrecciare la logica con i ricordi. Scoprirà un mondo in cui il cuore ha segnato il tempo misurando ogni istante con battiti precisi, autoritari.
La prima carezza di una madre, la sensazione di sentirsi stretti al petto. Il bacio notturno del padre rassicurato dal finto sonno dei figli; il primo innamoramento… tutti gli altri. Un progetto realizzato o un terribile fallimento.
L’intera esistenza è sempre filtrata da quell’organo cavo scambiato per muscolo. Che fa percepire la sua presenza invadente in gola, o nello stomaco costringendo a misurare, invano, la sua indistinguibile grandezza.
Il cuore.
Il coraggio lo ha nutrito costantemente e la passione lo ha tenuto in vita. I dolori hanno scavato solchi ed intrecciato cicatrici e la noia l’ha incancrenito. Ma nonostante tutto ci ha condotto sino a qui e non ci abbandonerà senza una ragione.
Lo sentiremo accanto quando tutto sarà distante da noi: in quell’attimo estremo indicherà la strada da percorrere per ascoltare nuovi battiti, differenti, infiniti. E sarà il suono più forte dell’universo. Rimbomberà sui timpani chiamandoci con voce divina. Segnerà un passaggio nascosto, come un filo di luce che si snoda tra la vegetazione più fitta. Un campanello inverso che annuncerà la nostra partenza attraverso l’assenza di suono.
Chi comanda è il cuore!
Perché ha detto al mondo che esistevamo già da prima che il mondo ci vedesse, quando un puntino lampeggiante annunciava il nostro nome per bocca di chi ci avrebbe amato per sempre.
Quando avrebbe voluto dividersi per regalare vita a chi stava perdendola.
Ha saputo tacere per non far prevalere la disperazione nelle tante occasione di angoscia; ha voluto ricominciare dopo le troppe sconfitte.
Chi comanda è il cuore!

domenica 9 maggio 2010

Mamma


Ho chiamato a piena voce il tuo nome, respirando il profumo che riconosco tuo da anni.
Può l’amore correre sul filo di uno sguardo e passare da un corpo all’altro senza trovare riposo ma solamente scambio..?! Questo sperimento con te, mamma; ogni volta che incrocio la direzione del tuo guardare avanti. Ed è per me un tuffo nel passato, all’infanzia felice, fatta di biscotti e racconti.
Il colore degli occhi non tradisce il logorio del tempo, anzi esalta una limpidezza dettata dal maturare degli anni. Come un vino buono tenuto a riposare che decanta nel fondo della botte tutto ciò che non aiuta ad apprezzarne le qualità.
Osservo le tue braccia robuste; l’intreccio dei muscoli contratti per il lavoro in cucina. La voce canticchiare un motivo sconosciuto, tuttavia familiare. L’armonia dei gesti; come fosse una danza e tu l’etoile magnifica..!
Ricordo da bambino che mi sembravi un angelo, perché la controluce diluiva la tua immagine creando un alone di calore e meraviglia. E sapevo che eri bella perché il mio sguardo poggiava sul tuo sorriso. Quello stesso che ancora oggi mi regala un attimo di intima felicità rassicurandomi …
Sfioro il dorso della tua mano ruvida; quante volte ho portato quella che prima era seta sulla mia guancia bagnata dalle lacrime. Adesso ne contemplo la storia, la fatica e sento gratitudine.
Il tempo accompagna le nostre vite ricordando ad entrambe di non voltarsi indietro; perché il passato urla per impaurire il presente. 

Insieme guardiamo avanti, sorretti dall’amore che vive in noi .. per sempre …!!